giovedì 27 gennaio 2011

Acqua: Il referendum si apre sotto i migliori auspici

Pubblico integralmente il testo tratto da www.italia.attac.org:

Uscite le motivazioni della Corte Costituzionale sui referendum contro la privatizzazione dell’acqua

Acqua. Il referendum si apre sotto i migliori auspici

Marco Bersani - Attac Italia

Pubblicato giovedì 27 Gennaio 2011
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Aspettando il giudizio dei nostri giuristi che ci daranno interpretazioni più mirate e dettagliate, la lettura delle sentenze della Corte Costituzionale sull’ammissibilità dei quesiti referendari rende ancor più chiaro il fatto che i referendum su cui il popolo italiano sarà chiamato a votare nella prossima primavera saranno a tutti gli effetti un pronunciamento popolare verso la ripubblicizzazione dell’acqua.

Provo qui a sintetizzare cosa dice la Corte Costituzionale :

a) in merito al primo quesito dichiarato ammissibile :

- conferma quanto già espresso con la sentenza n. 325 del 2010, ovvero esclude espressamente che l’art. 23-bis costituisca applicazione necessitata del diritto dell’Unione europea.

- dice che all’abrogazione dell’art. 23-bis non conseguirebbe alcuna reviviscenza delle norme abrogate da tale articolo : quindi non ci sarebbe nessuna reviviscenza neppure dell’art. 150 del Decreto n.152, oggetto del nostro secondo quesito dichiarato inammissibile!

- dice che all’abrogazione dell’art. 23-bis conseguirebbe l’applicazione immediata nell’ordinamento italiano della normativa comunitaria, che prevede la possibilità per gli Stati membri di normare il servizio idrico come servizio a interesse generale o come servizio a interesse economico generale e di applicarne nel primo caso la gestione pubblica e nel secondo caso tutte le possibili forme di gestione (compresa quella pubblica).

- dice che, in merito alla pluralità dei servizi pubblici locali coinvolti dall’abrogazione dell’art. 23-bis, non poteva che essere così e che non sarebbe stato possibile formulare un quesito diretto ad abrogare la normativa dell’art. 23-bis solo per alcuni settori di servizi pubblici e non per altri. (capito, On. Di Pietro, che hai sempre sostenuto esattamente il contrario?)

b) in merito al secondo quesito dichiarato inammissibile :

- poiché i quesiti vengono esaminati dalla Corte Costituzionale come quesiti a sé stanti e non nella loro connessione intrinseca, dice che, in mancanza dell’abrogazione dell’art. 23-bis, l’abrogazione dell’art. 150 del Decreto n.152 non è idonea a far venire meno l’applicazione al solo servizio idrico delle forme di gestione fissate, anche per tale servizio, proprio dal detto art. 23-bis. Ne consegue incertezza della normativa di risulta e di conseguenza l’inammissibilità.

c) in merito al terzo quesito dichiarato ammissibile :

- dice che il quesito presenta i necessari caratteri della chiarezza, coerenza ed omogeneità. Infatti, attraverso l’abrogazione parziale del comma 1 dell’art. 154, e, in particolare, mediante l’eliminazione del riferimento al criterio della «adeguatezza della remunerazione del capitale investito», si persegue, chiaramente, la finalità di rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua.

Cosa si evince dall’insieme di quanto sopra scritto :

a) con la vittoria del SI al referendum per l’abrogazione dell’’art. 23-bis consegue l’applicazione immediata nell’ordinamento italiano della normativa comunitaria;

b) la normativa comunitaria prevede sia la definizione del servizio di interesse generale applicandone la forma di gestione pubblica, sia la definizione di interesse economico generale applicandone tutte le possibili forme di gestione (compresa quella pubblica);

c) in ogni caso, l’art. 150 del Decreto Ambientale n. 152 è e resta abrogato;

d) con la vittoria del SI al referendum per l’abrogazione dalla tariffa dell’adeguata remunerazione del capitale investito, risulta evidente che, eliminando i profitti dall’acqua, tra le diverse possibilità previste dalla normativa comunitaria sopra citate, l’unica forma di gestione conseguente alla volontà espressa dai votanti –indipendentemente che si definisca il servizio idrico come servizio ad interesse generale o come servizio a interesse economico-generale- sarà la gestione pubblica. E partecipativa, aggiungiamo noi.

Se tali elementi di riflessione sono corretti, la nostra campagna referendaria si apre sotto i migliori auspici.

Adesso tocca a tutte e tutti noi rendere praticabile la vittoria.


Marco Bersani - Attac Italia


martedì 25 gennaio 2011

Raccolta differenziata: rifiuti zero é possibile!

La compostiera di quartiere




Bucce di banana e altri residui di pranzi e cene ora si buttano in una macchina che mangia i rifiuti ”in diretta”.

Arriva infatti il primo sistema per il compostaggio locale collettivo a uso pubblico. E' stato inaugurato oggi a Capannori, in provincia di Lucca, nella mensa comunale da 250 pasti al giorno, in occasione della Settimana europea per la riduzione dei Rifiuti.

Unico precedente in Italia e’ un privato in provincia di Ancona.

Il macchinario arriva dalla Svezia e puo’ trattare oltre 20 tonnellate l’anno di frazione organica, che corrispondono al fabbisogno di circa 250 abitanti (circa 100 famiglie).

Alta un metro e 17 centimetri per una lunghezza di quasi 3 metri, e’ fatta di acciaio inossidabile e polietilene riciclato ed e’ costituita al suo interno da due sezioni separate.Produce compost in circa un mese a fronte di un periodo medio di 4 mesi previsto dal compostaggio domestico.

I rifiuti organici vengono inseriti in un vano della macchina e poi triturati insieme a pellet. I risparmi vanno dal 30 al 70 per cento.

A beneficiarne sarebbero soprattutto i comuni montani e le isole, per i quali si ridurrebbero i costi di trasporto e le emissioni inquinanti da traffico. Dopo l’acquisto del macchinario, le spese annuali sono di mille euro, per la manutenzione, e circa 250 euro, per la corrente elettrica.

”L’inaugurazione della macchina automatica e’ una delle iniziative volte a sensibilizzare i cittadini per raggiungere l’ obiettivo ‘Rifiuti zero’ entro il 2020. Il compost prodotto sara’ utilizzato come fertilizzante per le aree verdi comunali”, afferma l’assessore comunale all’Ambiente di Capannori, Alessio Ciacci.

Sperimentazioni avanzate del macchinario sono in atto a Torino citta’ e in provincia, a Carmagnola, ma anche nel comune di Acquapendente, in provincia di Viterbo.

Interesse e’ stato mostrato da amministratori di Capri e Anacapri, Cuneo, Alessandria, Roma e altri comuni ed enti in Sicilia, Valle D’Aosta, Lombardia e Toscana. (ANSA).


Questo articolo é tratto così com'é dal sito www.comunivirtuosi.org.

Ho solamente evidenziato la parte finale.

Come avrete letto ne inventano di tutti i colori...esiste quindi una tecnologia che é effettivamente in grado di aiutare e migliorare la vita dell'uomo e di salvaguardare l'ambiente in cui vive. Basta volerla trovare. Settimana prossima avremo un incontro con l'amministrazione comunale e la segreteria per capire che cosa possiamo fare.






domenica 23 gennaio 2011

Ecomostri: da una tutela teorica ad una pratica dissennata


Si allega la copia della mail inviata dai capigruppo di minoranza Massimo Ortelli ed Emanuele Angelinetta.

Alla Cortese attenzione di

Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per le province di Milano, Bergamo, Como, Pavia, Sondrio, Varese, Lecco e Lodi

Direttore: Dott. Alberto Artioli

Milano - Piazza Duomo, 14 - 20122
Tel: 02.86313211
Fax: 02.72023269
E.mail:
soprmi@libero.it


Oggetto: COSTRUZIONE NUOVO COMPLESSO RESIDENZIALE – proprietà IMMOBILIARE “LAGO s.r.l., Progettista Arch. Elio della Patrona, Impresa esecutrice CO.MER s.p.a..


Gentile dott. Artioli,

scriviamo questa segnalazione per rafforzare la documentazione presso i Vostri uffici in merito al tema in oggetto, onde poter esprimere un parere meglio supportato.

La ripresa fotografica dalla strada lungo fiume, via Mulini, quella da sud-est, la ripresa verso la catena delle montagne alla base della Val Chiavenna-Valle dei Ratti, ed altre ancora rappresentano il paesaggio che sarà alterato, completando quanto già rappresentato in progetto, con la ripresa da monte e la relativa la simulazione.

E' parere degli scriventi che l'intervento appaia importante, dal punto di vista paesaggistico e ambientale. La tipologia non consona al territorio, il peso insediativo già imponente (45 appartamenti escluso il presente ampliamento), la collocazione a ridosso dell'abside della chiesa e in fregio al fiume, la sovrapposizione visuale con la catena della valle dei Ratti da un lato, con la sagoma del monte Legnone e con il retrostante Sasso Pelo non sembrano elementi mitigabili.

E' recentissima l'assegnazione della bandiera nera per la cementificazione ad una serie di comuni (purtroppo numerosa) dell'Alto Lago. Il comune di Domaso non ha avuto assegnazioni, ma viene da dire che si sia salvato non tanto (o non solo) per la cura data al paesaggio in questi ultimi anni, ma per la conformazione de territorio, la più parte fortemente urbanizzato ma privo di punto di vista immediato, diversamente ad esempio da Vercana o Trezzone o Gravedona.

Vogliamo però a sottolineare che il grado di cementificazione é percepibile anche nel nostro paese, attraversandolo a piedi, oltre che osservandolo dal lago. Sosteniamo questo non già per senso dell'essere contro, ma perchè é purtroppo evidente che c'é bisogno di un limite, reale ed effettivo, a garanzia e tutela del nostro paesaggio e della qualità urbana ed ambientale che lasceremo a chi verrà dopo di noi.

Esponiamo ora le nostre brevi osservazioni:

  1. Il corpo di fabbrica che va da nord a sud, parallelo al fiume, é una cortina edilizia con un peso ed una valenza paesaggistica già molto importanti; va detto, pur essendo un dato tecnico e non paesaggistico, che l'edificio, di fatto, é certamente più lungo di 20 ml. Pur essendoci la norma di pgt e precedentemente di prg, che vieta le costruzioni di facciate superiori a detta misura.

  2. Guardando dalla via mulini, dopo la chiesa parrocchiale, l'impatto visivo é decisamente forte: la retrostante catena della valle dei Ratti e l'inizio della Valle Codera, sono ormai completamente nascoste dell'edificio.

  3. La tipologia costruttiva, se pur non realizza un ecomostro, ma un grosso condominio cittadino, é tra le meno consone ad essere ospitate in quest'area, ma più in generale in Alto Lago. Purtroppo, come si vede dalle foto, le tipologie aberranti si sono pian piano intromesse nelle aree retrostanti, ad esempio Vercana.

  4. La simulazione fotografica progettuale non esprime completamente il rapporto conflittuale della struttura con il paesaggio circostante, in particolare con la mole della Chiesa Parrocchiale di S. Bartolomeo, monumento di indubbio valore culturale, storico ed architettonico, ma altresì paesaggistico. Le chiese sono da sempre elementi cardine, di aggregazione visuale e formale del paesaggio, oggi sempre più soffocate da interventi poco oculati ed eccessivamente invasivi (esempio paradigmatico Montemezzo, Vercana, e loc. Brenzio)

  5. Si evidenzia la pericolosità dell'area che, seppur oggetto di numerosi interventi di messa in sicurezza, mal si presta secondo noi ad una così pesante opera edificatoria.

  6. L'edificio é attualmente di tre piani fuori terra ed uno interrato: la percezione dei tre livelli non é del tutto completa, mancando la demolizione delle serre antistanti, una volta rimosse l'impatto sarà ancor maggiore.


Si sottolinea che le simulazioni fotografiche qui eseguite sono rappresentative non certo del risultato finale, essendo ancora un cantiere l'immagine su cui si é lavorato, ma vogliono solo evidenziare l'ingombro paesaggistico-visuale dell'opera che, con un livello in più, appare veramente esagerata e sproporzionata.

Fiduciosi che le suddette osservazioni verranno prese in considerazione, si porgono i più cordiali saluti e gli auguri per un buon lavoro.


Domaso, 22 luglio 2010


Capigruppo di minoranza



Arch. Massimo Ortelli Ing. Emanuele Angelinetta

sabato 22 gennaio 2011

Mozioni presentate


- Mozione per richiesta moratoria e sostegno referendum acqua pubblica
Presentata oggi, 27-01-2011, al protocollo n. 380.
sulla base della delibera tipo presente sul sito www.contrattoacqua.it
La proposta di delibera é stata presentata dopo un incontro con la segretaria comunale ed una breve discussione informativa con il sindaco.




in cantiere
- Mozione antimafia
- Mozione ripresa video dei consigli comunali
- Mozione inizio sensibilizzazione e studio Raccolta Differenziata

Lungolago: ambiente naturale e ricchezza da tutelare

post in costruzione

Parcheggi e ambiente : ripensare la mobilità

in costruzione

Ostello Comunale: come finirà ?





Post in costruzione. Si attendono le motivazioni della sentenza del Tar che condanna il comune e
ritiene nullo l'affidamento del project a De Guidi ed altri.

Porto turistico


POST IN COSTRUZIONE


- 7.000 euro all'anno di canone che rimarrà nelle casse comunali.
- Uno scempio paesaggistico ed ambientale
- spese che hanno superato la metà del canone trentennale
- Consorzio Laghi e Regione ringraziano
- Al comune restano i debiti
- consumo di territorio in aumento causa mancati servizi
- nessuno ha chiesto scusa ai cittadini


Opere pubbliche: passerella pedonale sul fiume

Premetto che l'esistenza di una passerella pedonale e ciclabile che collega due parti del paese non mi trova del tutto contrario, anzi potrebbe essere una buona cosa.
Regione Lombardia non ha finanziato l'opera, come risulta dal sito ufficiale, confrontare "progetti ammissibili e finanziabili" con "progetti ammissibili e finanziati":
Dei complessivi 799.000 euro il Comune richiedeva un finanziamento di circa 559.000 euro, i rimanenti 239.000 circa li avrebbe messi con la contrazione di un mutuo.
Il progetto definitivo, delibera n.70 del 8-10-2010, é affidato a Studio4 di
Gravedona, ha numerose negatività che, nel complesso, sono così riassumibili:
  1. La struttura, pensata in quel punto, é un pò il duplicato del marciapiede esistente sul ponte della Statale, che se verrà allargato fornirà un buon passaggio, corrispondente come ingombro a quello in costruzione di fronte al porto turistico.
  2. Se un lusso per i turisti dei campeggi, di dubbia utilità per la rete pedonale dei residenti, che al limite si avvantaggerebbe di un ponte pedonale, ma non in quest'area, ma molto più a nord, zona mulini.
  3. Decisamente costoso, 799.000 euro, che sono comunque soldi pubblici e appunto per questo, non é opportuno vengano mal investiti.
  4. Il Punteggio Regionale, molto al di sotto del limite per il finanziamento (30 punti conto 150).
  5. Forte impatto visivo: in questo punto l'acqua del fiume incontra quella del lago, a formare un'area che possiede ancora una elevata naturalità e quindi un alto valore, non solo ambientale, ma anche turistico.
  6. La mole dell'opera (40 m di lunghezza x 3.50 di larghezza) ricorda una vera e propria strada carrabile, molto poco una passerella.
  7. L'assenza completa del coinvolgimento dei cittadini e delle minoranze consigliari.
  8. Il costo progettuale che, immagino, dovremo sostenere.
  9. Lo sbilanciamento verso una politica troppo incline ad investimenti per i non residenti.

m.o.

Per fare un albero

Dopo ampi colloqui con il sindaco Leggeri e il tecnico comunale Vassanelli, dove si cercava di dipanare la vicenda dei tagli avvenuti di fronte alle scuole e nel parco giochi siamo a questo punto:
esistono una delibera di giunta ed una determina dell'ufficio tecnico. Entrambi gli atti contengono però tutto fuorché l'indicazione dei tagli, poi avvenuti. La documentazione a me rilasciata, dopo i colloqui intercorsi, francamente lascia un pò delusi: mi era stato detto che il tecnico avrebbe preparato l'incartamento completo della vicenda.
Ora, mi dicono che si tratta di applicare il buon senso, il cedro é stato tagliato perché era ammalato (il tecnico Vassanelli non ha fatto nessuna foto però) e i platani anch'essi erano ammalati, addirittura, pare, di malattie pericolose per l'uomo.
Probabilmente é andata così: le piante davanti alle scuole sono state tagliate perché muovevano la pavimentazione circostante al tronco, in fregio ai parcheggi e il cedro rappresentava una minaccia incombente sulla scuola e sull'area a parcheggio.
Verrebbe in mente che forse bastava togliere i collari in cemento per liberare la base dei fusti e risolvere il problema del sollevamento. Semplicemente si tratta di un colpo di mano attuato sull'onda dei lavori d'urgenza per la gestione delle piante all'interno della villa.
Sembra che verranno ripiantati degli alberi, pare appositi per aree a parcheggio, a diventare così uguali a un bel paesino della periferia milanese.

E' normale che un'amministrazione abbia questa linea operativa? Viene il dubbio che l'informazione, assieme alla partecipazione democratica, siano un concetto scomodo.

Attendiamo sviluppi.



Opere pubbliche: Valletta Sariolo, un intervento delicato

Post in costruzione

P.G.T.: da affare per pochi a strumento di tutela




















A cosa dovrebbe servire un Piano di Governo?
Pianificare il territorio significa mantenere e preservare la qualità della vita e l'equilibrio tra le necessità sociali ed economiche e quello che offre l'ambiente circostante.
Permettere a chi vive di soddisfare le esigenze abitative e in contempo arrotondare l'economia famigliare attraverso sistemi d'uso territoriali rispettosi dell'esistente.
Una finalità eminentemente pubblica e sociale quindi.
L'uso del sistema dell'albergo diffuso é un mezzo tra i più potenti per arrivare a questo scopo:
  • Controlla il consumo di suolo e preserva il paesaggio
  • Valorizza, preservandole, le qualità peculiari di un'area.
  • Spinge al riuso dell'esistente, dei centri storici, invece che espandere l'edificazione in aree libere
  • Permette una buona integrazione dell'economia famigliare
  • Costituisce se ben applicato e ben spiegato una fonte di entrate anche per le amministrazioni locali
  • Rimette in moto l'edilizia del recupero e non delle nuove opere
  • Rappresenta un nuovo modello di sviluppo del territorio
  • Costituisce un valore aggiunto e ridisegna un nuovo immaginario collettivo
Il piano di governo dei Comuni di Domaso e Vercana non sembra avere preso in considerazione questa possibilità, la "filosofia del piano" che ha come primo indicatore rispondere ai bisogni insediativi, non registra di fatto il dato demografico, invariato negli anni, ma le istanze edificatorie diffuse, e non sempre riconducibili a richieste di semplici residenti.
Il territorio come affare, certo non stupisce. Mi era stato detto che queste sono le regole del gioco, ma francamente basterà guardarsi intorno per capire che non é un bel gioco.
Soprattutto é il gioco di pochi sulle teste di molti, é il gioco del borsino immobiliare delle cubature, é il gioco del mercato e del profitto che ha invaso ogni settore del vivere, é il gioco che sulla carta é tutto regolare (a volte no...) ma l'ambiente in cui viviamo é sempre peggio.
Non si vuole demonizzare il denaro: che gli imprenditori facciano affari é loro diritto, ma l'espropriazione dei beni comuni, avvenuta sotto gli occhi indifferenti, o complici degli italiani, é purtroppo un dato che deve farci ragionare.
E' questa la strada?
I costi vengono eternalizzati sulla collettività ed i guadagni concentrati sempre più nelle mani di pochi? Ci sono comuni, come Cassinetta di Lugagnano o altri, in cui sono state fatte scelte differenti, questo non ha comportato un blocco dell'economia, dell'edilizia e tantomeno un calo dei valori degli edifici, anzi gli stessi si sono rivalutati! Questa nuova politica, che parte dal basso, che parla di democrazia partecipativa, di buon senso, di rispetto per quelli che verranno dopo di noi, é la nuova strada da seguire, ed é ormai, ben tracciata! Stiamo preparando un piccolo studio sul rapporto costi benefici per l'amministrazione e per i privati con diversi modelli di edificazione, appena disponibile e reso chiaro, lo pubblicheremo.