giovedì 12 maggio 2011

12 e 13 Giugno 2011: INIZIA IL CAMBIAMENTO




Il silenzio sulla tragedia nucleare giapponese, il boicottaggio dell’informazione attraverso spot incomprensibili, la formazione di un’autority per l’acqua, i dibattiti annullati per la mancanza di contraddittorio....Nessuno di questi tentativi, goffi ed illegali, servirà a farci desistere: il popolo dell’acqua è alla base di un nuovo sistema di concepire ed organizzare la società.
Attorno al tema dell’acqua, e più in generale attorno ai Beni Comuni, si è formata una nuova coscienza civile, una nuova narrazione sociale, che fa sperare in un futuro diverso.
L’energia, il paesaggio, l’acqua, il sapere ed altri beni devono essere sottratti alle logiche di mercato, al sistema del profitto, e le persone, la stragrande maggioranza, lo hanno capito.
Chi finge di non capire, chi non prende atto che le regole democratiche vanno rispettate, e che é in atto una vera e propria rivoluzione, è il nostro Governo e la mostruosa plutocrazia che lo costituisce.

Manca solo un mese al voto del 12 e 13 giugno. In quella data si concretizzeranno gli sforzi compiuti dal comitato nazionale ”2 Si per l'Acqua Bene Comune”. Di fronte abbiamo un potere molto forte, e tuttavia incapace di demolire la coalizione che si è creata in questi anni, anche nei più remoti e marginali distretti del Paese. Si é andata formando, e trasformando in realtà, un'idea, del tutto trasversale, che sembrava utopia...i cittadini che diventano un vero e proprio soggetto politico, non più servi, o spettatori anestetizzati: Cittadini.

Il 12 e 13 giugno dovremmo essere in 25 milioni, una valanga di voti, ne va della libertà e della democrazia italiana! Questo appello è rivolto a tutti ed in particolare agli abitanti della zona in cui vivo, l'Altolago e la Provincia di Como.
Qui ci sono ottimi acquedotti, buone sorgenti, un sistema in generale ben funzionante e pagato con la fiscalità generale: perché dovremmo dare gestione e profitto a società private? Dove si é privatizzato si sono avuti, contemporaneamente: aumenti delle tariffe (300-400%), diminuzione dell'occupazione, diminuzione degli investimenti e peggioramento della qualità del servizio. Ed in ogni caso, al di là del tema economico, che é solo uno e non il fondamentale, dobbiamo ribadire che l’acqua è un diritto umano, nessuno nel mondo la può vendere e farci profitto. Possiamo pensare che esiste una fabbrica dell'acqua? Certo i fautori della privatizzazione dicono che ci vogliono investimenti per passare “dalla pioggia ai tubi”, bene, ma che rimangano nel contesto del pubblico.

Invito i Comuni della zona ad aprire il dibattito, ad adottare delibere nel senso della ripubblicizzazione, a diffondere il più possibile i Referendum. Non tradite il diritto di espressione ed informazione dei vostri elettori, qualsiasi sia la vostra posizione politica. L’acqua non ha colore.
Esorto i Parroci, a volte cauti nello schierarsi: siamo il paese di S. Francesco d’Assisi, é giusto diffondere la cultura e la difesa di un bene così prezioso per la vita.
Le Associazioni cittadine, grandi e piccole, possono farsi promotrici del tam tam Referendario, raggiungendo i soci iscritti e facendo rete, spesso basta una mail.
I singoli cittadini, con un semplice ma concreto passaparola.

Abbiamo 30 giorni, usiamoli bene, per uno scopo comune, perché
si scrive acqua ma si legge democrazia


Tutte le informazioni sulle iniziative e sui quesiti referendari su
www.acquacomo.it
www.referendumacqua.it

martedì 3 maggio 2011

IL DOVERE DI SCHIERARSI




Questo mese il Vicesindaco di Parigi, Anne le Strat, sarà in Italia per spiegare i danni provocati da 30 anni di gestione privata del Sistema Idrico e sostenere i Referendum.



Eh si, ormai anche un bambino se ne rende conto: i beni comuni non vengono "liberalizzati" ma "privatizzati"; un fiume di soldi, per un ammontare complessivo di 60 miliardi all'anno.
Questo é il giochetto: traslare dal pubblico al privato, garantire appunto, come dicono i comitati cittadini da anni, la sopravvivenza di alcune lobby a cui il sistema dei partiti, sforna leggi ad hoc. La premessa, a garanzia del risultato, sta nella demolizione completa del concetto di società, per sostituirlo con un altro "la richiesta singola". A chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto, con un bel ritorno alle logiche sociali ottocentesche.

I fatti, per fortuna, dimostrano che il giocattolo si é rotto: la coscienza civile italiana, dagli intellettuali agli artisti e, in modo assolutamente trasversale, alla cosiddetta gente comune, é in movimento, determinata a non perdere la partita.

Qui siamo in Provincia, Altolago, numericamente pochi, ma facciamo il possibile: banchetti, volantinaggio, mozioni, il supporto importantissimo di associazioni come Il Cerino, i Parroci, alcune Pro Loco che rispondono.
L'assente ingiustificato rimangono i politici locali, troppo indaffarati a non informarsi, a non voler vedere un futuro diverso, a non voler pestare i piedi al Capo. Questo disimpegno, attendismo vergognoso, rimane a mio vedere e per ora, un comportamento imperdonabile.
Qualsiasi colore abbia la casacca dei politici, in questo caso deve essere la stessa dei Comitati Referendari, fiancheggiatori e non antagonisti muti.


Il resto del dibattito, le giustificazioni, le analisi, i tatticismi...meglio il privato, più efficienza, società miste.....il parternariato alla francese, processi industriali...eh...come abbiamo ben capito, son tutte balle.


IL 12 E 13 GIUGNO TUTTI A VOTARE!!

SI PER L'ACQUA PUBBLICA
SI CONTRO IL NUCLEARE
SI CONTRO IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO

info:
www.acquacomo.it
www.acquabenecomune.org