sabato 22 gennaio 2011

P.G.T.: da affare per pochi a strumento di tutela




















A cosa dovrebbe servire un Piano di Governo?
Pianificare il territorio significa mantenere e preservare la qualità della vita e l'equilibrio tra le necessità sociali ed economiche e quello che offre l'ambiente circostante.
Permettere a chi vive di soddisfare le esigenze abitative e in contempo arrotondare l'economia famigliare attraverso sistemi d'uso territoriali rispettosi dell'esistente.
Una finalità eminentemente pubblica e sociale quindi.
L'uso del sistema dell'albergo diffuso é un mezzo tra i più potenti per arrivare a questo scopo:
  • Controlla il consumo di suolo e preserva il paesaggio
  • Valorizza, preservandole, le qualità peculiari di un'area.
  • Spinge al riuso dell'esistente, dei centri storici, invece che espandere l'edificazione in aree libere
  • Permette una buona integrazione dell'economia famigliare
  • Costituisce se ben applicato e ben spiegato una fonte di entrate anche per le amministrazioni locali
  • Rimette in moto l'edilizia del recupero e non delle nuove opere
  • Rappresenta un nuovo modello di sviluppo del territorio
  • Costituisce un valore aggiunto e ridisegna un nuovo immaginario collettivo
Il piano di governo dei Comuni di Domaso e Vercana non sembra avere preso in considerazione questa possibilità, la "filosofia del piano" che ha come primo indicatore rispondere ai bisogni insediativi, non registra di fatto il dato demografico, invariato negli anni, ma le istanze edificatorie diffuse, e non sempre riconducibili a richieste di semplici residenti.
Il territorio come affare, certo non stupisce. Mi era stato detto che queste sono le regole del gioco, ma francamente basterà guardarsi intorno per capire che non é un bel gioco.
Soprattutto é il gioco di pochi sulle teste di molti, é il gioco del borsino immobiliare delle cubature, é il gioco del mercato e del profitto che ha invaso ogni settore del vivere, é il gioco che sulla carta é tutto regolare (a volte no...) ma l'ambiente in cui viviamo é sempre peggio.
Non si vuole demonizzare il denaro: che gli imprenditori facciano affari é loro diritto, ma l'espropriazione dei beni comuni, avvenuta sotto gli occhi indifferenti, o complici degli italiani, é purtroppo un dato che deve farci ragionare.
E' questa la strada?
I costi vengono eternalizzati sulla collettività ed i guadagni concentrati sempre più nelle mani di pochi? Ci sono comuni, come Cassinetta di Lugagnano o altri, in cui sono state fatte scelte differenti, questo non ha comportato un blocco dell'economia, dell'edilizia e tantomeno un calo dei valori degli edifici, anzi gli stessi si sono rivalutati! Questa nuova politica, che parte dal basso, che parla di democrazia partecipativa, di buon senso, di rispetto per quelli che verranno dopo di noi, é la nuova strada da seguire, ed é ormai, ben tracciata! Stiamo preparando un piccolo studio sul rapporto costi benefici per l'amministrazione e per i privati con diversi modelli di edificazione, appena disponibile e reso chiaro, lo pubblicheremo.























3 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
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Fosca De Vita ha detto...

Sono venuta a Domaso con amici la scorsa settimana, dopo tanto tempo che non vi ritornavo.
Ho percorso la statale da Gravedona fino alle Cinque case e mi sono inoltrata fino al cimitero e oltre la Chiesa fino ai Mulini.
L'impressione avuta non è stata affatto piacevole.
Dove sono gli spazi verdi? Non che Domaso ne abbia mai avuti molti, ma adesso sono veramente scomparsi.
La fila di ville dopo la Palazzetta
, la specie di porto a ridosso dei Canottieri, o il condominio a monte della chiesa, a noi sono sembrate un pugno negli occhi. Forse i campeggi attireranno i turisti per l'incomparabile vista del lago e del Legnone, ma un paese divenuto un agglomerato confuso di disordinate costruzioni che effetto può fare?
Io personalmente, sono tornata a casa col senso di aver perso qualcosa,e Milano, dico Milano, mi è sembrata più bella e spaziosa.