martedì 11 ottobre 2011

AI SINDACI DELL'ALTO LAGO


Buongiorno pubblico questa lettera qui, sul blog, consapevole che sia un po tardiva, ma arriva in sostituzione del quotidiano della Provincia di Como, dove purtroppo, non é "stato possibile"
pubblicare un articolo.

LETTERA APERTA AI SINDACI DELL'ALTO LAGO

Giugno é passato, i festeggiamenti hanno lasciato posto ai fatti, al “dopo” e francamente non é un quadro confortante. Come qualcuno aveva profetizzato, dopo la sconfitta, il sistema delle lobby-partito ha reagito, e di fatto ha presentato il conto: l'art. 23Bis, cancellato con il referendum da oltre 26 milioni di italiani, é riapparso per incanto nella Finanziaria. Riproposta e rinvigorita dalla crisi rinasce la ricetta della privatizzazione dei trasporti locali e della gestione dei rifiuti, una torta da milioni di euro.

L'acqua, per una traccia di pudore, non compare, ma si sa....si deve privatizzare per risanare i conti (?)...se poi dentro ci scappano anche i servizi idrici....tanto meglio.

Gli estensori dei quesiti hanno ricorso, sollevando l'incostituzionalità della manovra, avendo essa stessa rivificato una norma cancellata, dal canto suo il Governo se ne infischia dei cittadini e tira dritto: come dire...il referendum ha cancellato l'obbligo a privatizzare, ma non la possibilità...quindi, secondo un certo sistema, tutto come prima.

Sommariamente questo é il quadro nazionale, mentre a livello regionale con l'ultima legge del 2010, regalo di fine anno, si dovrebbero centralizzare i servizi idrici in capo alle Provincie, incaricate a loro volta di istituire un Ufficio d'Ambito, che nella forma prevista é di fatto inaccessibile ai cittadini e quindi non controllabile. Come fosse un c.d.a. di una azienda: si cancellerebbe di fatto il ruolo dei comuni nella gestione dei servizi idrici.

Il tutto é, incredibilmente, inteso ad ignorare che pochi mesi fa la maggioranza degli italiani ha dettato una linea: nessuno deve fare profitti con l'acqua, l'acqua é un diritto, non una merce.

L'azione é, a secondo dei livelli, centrale, regionale e locale. Se a Roma ci sono realtà e risorse già consolidate, a livello locale la situazione é un poco differente.

Fino ad ora, per la nostra provincia, mancano i sindaci, i consiglieri provinciali, quelli regionali mancano, in una parola, i politici che si schierano con i cittadini e che danno forza e più peso istituzionale al comitato. Il territorio dell'Alto Lago, in generale, non fa eccezione. A fronte di una risposta referendaria che in alcuni comuni ha superato il 60 percento si fatica a trovare chi, tra gli amministratori, si schiera apertamente e si impegna a concretizzare quanto affermato dai cittadini il 12 e 13 giugno.

Non voglio pensare che non succederà nulla, che anche i nostri rappresentanti si siano trasformati tutti in quella casta che sta banchettando con i resti del Paese, lontana dai cittadini, loro antagonista anzi, e preoccupata di posti, poltrone, pensioni...

Martedì 11 ottobre, a Como, ci sarà il primo di numerosi incontri, organizzati dal Comitato Provinciale per l'Acqua Pubblica; sarà aperto a tutti, e saranno ufficialmente invitati amministratori di tutta la Provincia, Sindaci, Consiglieri Regionali e Provinciali.

Mi piacerebbe che l'Alto Lago, piccola provincia di confine, avesse i suoi rappresentanti, i sindaci, a difendere la volontà dei cittadini e l'economia del territorio.

Per una volta, e da ora in poi, mi piace pensare che il tema dell'acqua e dei beni comuni possa rappresentare il collante e il punto di partenza per una nuova identità, per una nuova forza territoriale, per una nuova politica.

Il comitato provinciale ha un eccellente gruppo giuridico, indispensabile in questa fase, e se lavorerete assieme, con gli stessi obiettivi, non potrà che uscire un buon risultato.

La strada é indicata con il voto di giugno, é chiara, certo impegnativa (c'é molto da ripensare) e piena di difficoltà, soprattutto in questo momento, ma non é possibile ignorarla: non deludeteci.

Massimo Ortelli, capogruppo nel Comune di Domaso

e membro Comitato Comasco per l'Acqua Pubblica

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